mercoledì 20 novembre 2013

PESHAWAR - Due kamikaze si sono fatti esplodere all'interno di una chiesa durante la funzione a Peshawar, Pakistan, massacrando oltre 70 persone e ferendone più di 120. Tra le vittime, anche quattro bambini. 

Il capo della polizia di Peshawar ha detto all'Ansa che "nell'attacco sono stati usati dai 6 agli 8 chili di esplosivo". Al momento stavano partecipando alla messa della domenica centinaia di persone. "La maggioranza dei feriti versano in gravi condizioni", ha riferito una fonte ospedaliera.

L'attacco è stato rivendicato dal gruppo fondamentalista sunnita (i sunniti maggioranza, 90% che si rifà ad un modello di oligarchia strettamente collegato alla figura del califfo) Jandullah, distintosi in passato per attentati contro obiettivi degli sciiti (invece -politicamente parlando- trovano giusto affidare il governo alla discendenza di Maometto) , considerati apostati e cioè riottosi alla propria religione. 

Proteste si stanno svolgendo in varie città del Pakistan: nella città nordoccidentale teatro dell'attacco i parenti delle vittime hanno bloccato le strade urlando slogan antigovernativi.
Nella città meridionale di Karachi, la polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. A Islamabad, gruppi di dimostranti hanno bloccato la principale via di accesso all'aeropo

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