giovedì 26 settembre 2013

Bianca come il latte...

26-09-13

Costanza: Hey, tazzadiburro... ti va di andare a casa mia?

Io: Ma certo!

Melvina: Hey...ma te che hai visto Bianca percaso?

Io: io odio Bianca, è una gran testa di cazzo...non la sopporto proprio, mi dà fastidio..

*mi giro e vedo Bianca e un ragazzo discutere*

Io: Hey..ma chi è quello?

*il ragazzo la spintona e le da uno schiaffo*

Melvina: non lo so..ma io li sto fissando. Fanno così da mezz'ora.

*Bianca lo spinge in dietro, si accarezza la guancia e arretra; il  ragazzo la sbatte al muro e le dà un pugno  nello stomaco, poi la  prende per i capelli e la schiaffeggia*

Io: Hey...le sta facendo del male *corro verso di loro*
Costanza: Margherita...che cazzo fai?! Torna indietro!

*mi fermo a metà strada e li osservo. Lei prende una catena che al collo, la butta per terra, la calpesta con i piedi e fa per andarsene. Lui raccoglie la catena da terra, la stringe forte nel pugno serrato; poi raggiunge Bianca, la sbatte al muro e le dà colpi di catena sul viso tenendola immobilizzata alla parete. Bianca piange. Una chiazza vicino alla tempia sta diventando violacea. io corro verso di loro e mi fermo a mezzo centimetro a fissare la scena. Non riesco a dire niente. Dietro di me vedo Costanza avvicinarsi *

Io: bisogna chiamare qualcuno, qui questo porco la ammazza.

*lui la butta per terra ed inizia a darle calci. Lei piange. La rialza e la ributta per terra. Le mette le mani attorno al collo e fa per strozzarla. Attorno a loro passano noncuranti ragazzi ben impostati, donne di mezz'età, professori e professoresse della scuola. Nessuno che li degni di uno sguardo. Ci siamo solo noi, Melvina e un ragazzo -probabilmente straniero- che guardavamo la scena. Sento Melvina che richiama l'attenzione fin dal marciapiede, una vecchia signora inizia a sbraitare "ma chiamate la polizia!, fate qualcosa!!!"*

Io: Connie, chiama la polizia. Vai via e chiama la polizia. Non farti sentire.
Costanza: Ma...io.. Non so il numero
Io: 112 o 113..prova tutti e due.
Costanza: il 113 non risponde

*il ragazzo la prende per la collottola e le dà una testata. Bianca arretra e fa per difendersi, ma non chiede aiuto*

Io: Pezzi di merda. HEY, TU! BRUTTO BASTARDO! QUAL'E' IL TUO CAZZO DI PROBLEMA?

*si gira mostrando il pugno e mi guarda malissimo, bofonchia qualcosa ma le leva le mani di dosso. Bianca è ancora piangente; la polizia risponde, finalmente. la attendiamo sul ciglio del marciapiede, speranzose. 5 minuti; niente. 10 minuti; NIENTE. 20 minuti...arrivano e...i due stavano per svignarsela. Richiamiamo la loro attenzione e loro si gettano all'inseguimento. Li fermano già lontanissimi; Bianca è in uno stato pietoso: un labbro spaccato, graffi sul viso e in lacrime. vediamo i poliziotti ritornare alla volante da soli. Ci aspettavamo di dover deporre in commissariato o roba del genere.
Ci liquidarono dicendo:
"Rissa tra ziti. Se a lei piacciono le legnate non è colpa nostra"
*








Nessun commento:

Posta un commento