AMMAZZATA A BOTTE NELLA STAZIONE.
Tra i viaggiatori che ogni giorno correvano a prendere il treno alla stazione pochi facevano caso a lei.
Per tutti era ''IL trans di Termini'' ,quello che passava le sue giornate
lungo i binari o davanti all' ingresso della stazione a raccogliere le cicche nei portacenere per racimolare un po’ di tabacco.
Un’altra disperata senza nome che si accodava alle mense del popolo.
Andrea aveva solo 28 anni e veniva dalla Colombia. Stava in Italia da quattro anni.
Aveva una gamba e un braccio paralizzati per una precedente aggressione subita a Ostia, della quale sui giornali non vi è che la minima traccia.
Senza passaporto, cellulare, gravemente disagiata, Andrea aveva ben poche speranze di trovare un lavoro e rifarsi una vita.
Un’altra disperata senza nome che si accodava alle mense del popolo.
Andrea aveva solo 28 anni e veniva dalla Colombia. Stava in Italia da quattro anni.
Aveva una gamba e un braccio paralizzati per una precedente aggressione subita a Ostia, della quale sui giornali non vi è che la minima traccia.
Senza passaporto, cellulare, gravemente disagiata, Andrea aveva ben poche speranze di trovare un lavoro e rifarsi una vita.
Tuttavia non demordeva.
La notte tra il 28 e il 29 luglio 2013 qualcuno l’ha massacrata di botte; il suo corpo privo di vita, è stato trovato abbandonato al binario 10.
Non parlava con chiunque Andrea, non dava confidenza facilmente.
Quando capiva di potersi fidare, però, cambiava espressione, il suo volto stanco e bruciato dal sole si illuminava. Così, sei giorni prima di morire aveva raccontato la sua storia: i dolori e soprusi subiti e confidato le sue speranze.
Tutto ciò in un'intervista penosa per giornali minori; poco esaustiva e quasi canzonatoria.
Tutto ciò in un'intervista penosa per giornali minori; poco esaustiva e quasi canzonatoria.
La maggior parte del tempo se ne stava seduta a fissare il vuoto. Oppure si trascinava, un passo alla volta verso la pensilina dell’autobus 714 che l’avrebbe portata alla mensa della Caritas di Colle Oppio.
Dormiva all'aperto, sul lastrico della dinnanzi la stazione nonostante le condizioni del clima.
Quei pochi che le avranno mai rivolto parola o sguardo, abbiano il coraggio di ricordarla come innocente vittima della nostra Nazione ignorante.
Spargete la voce, ragazzi: potremmo evitare che ci sia un'altra Andrea il mese prossimo.
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